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Una famiglia che funziona viene determinata dal grado di flessibilità nella risoluzione delle difficoltà, nella capacità di modificare ruoli e relazioni tra i membri che la costituiscono.

La separazione coniugale prevede due forme: quella consensuale e quella giudiziale.

Nella forma consensuale, i coniugi si accordano circa gli aspetti futuri della loro relazione, abitazione, beni denaro ed affidamento dei figli. In quella giudiziale la coppia ricorre all’aiuto del Giudice per stabilire gli accordi. Nella fase consensuale o prodromica alla separazione può succedere che la coppia necessiti di un aiuto per essere più consapevole di quello che accade ed accadrà durante la separazione in particolare nella relazione con i figli. Ed è per questo che alcune famiglie decidono di consultare prima o contemporaneamente alla separazione consensuale uno specialista psicologo esperto di processi separativi. Questo tipo di psicologo conosce le dinamiche emotive legate alla separazione e gli strumenti giuridici che fanno seguito ad ogni separazione. In particolare quando il legame coniugale si deteriora lo psicologo può essere consultato dai genitori che sono preoccupati della gestione delle informazioni da dare ai figli, soprattutto quelli più piccoli, e dalle relazioni con i loro bambini che diventano spesso intense, sofferenti e contraddittorie.

La finalità di questi incontri è quello di creare uno spazio di pensiero nei quali i genitori intravedono la priorità di separare il legame di coppia, spesso carico di tensione e risentimento, da quello genitoriale, chiamato ad un ruolo di affidabile contenitore. Nel campo dell’infanzia un’impostazione di tipo Psicodinamico permette di cogliere la complessità del funzionamento delle relazioni, rilevare la complementarietà e la stabilità della struttura psicologica tra genitori e figli. Il terapeuta ad orientamento Psicodinamico offre alla coppia un ascolto attivo e partecipe e restituisce un punto di vista orientato a ciò che accade nella relazione con i figli, dentro ciascun genitore es all’interno della relazione della coppia genitoriale.

Quindi esiste una fase in cui la coppia consensualmente si rivolge ad uno psicologo per parlare della separazione. Ma ci può essere il caso in cui la coppia non è in accordo sulla consulenza e quindi solo un genitore prenota il colloquio. In questo caso il lavoro verrà condotto solo con quel genitore. Nel corso della separazione può accadere che venga richiesto di poter incontrare i bambini nel corso della consulenza: ciò è possibile solo quando c’è accordo tra i genitori. In caso contrario sarà molto difficile poter incontrare il bambino poiché nella consultazione di un minore in tenera età è imprescindibile il consenso dei genitori ( il Codice Deontologico degli Psicologi sul consenso fornito da entrambe i genitori è esplicito), che non passa solo attraverso un atto burocratico ma soprattutto attraverso l’alleanza terapeutica intesa come la volontà di entrambi i genitori di individuare uno spazio extra conflittuale. Ciò implica l’accettazione profonda da parte dei genitori di uno spazio detto “terzo”, non invaso dalla conflittualità e dal desiderio di controllo.

Se nel corso della separazione i genitori mantengono spazi di dialogo e collaborazione il sostegno psicologico può essere rivolto alla coppia. In caso contrario il sostegno psicologico può essere rivolto al singolo genitore ed in questo caso può servire a superare il risentimento nei confronti dell’altro genitore che ostacola il dialogo.